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Dislessia: perchè la lettura è difficile. Un nuovo studio

29 Novembre 2020 - scritto da redazione

Dislessia e incapacità di anticipare gli stimoli

    Lo studio dell’Università di Padova pubblicato su «Scientific Reports» evidenzia nei soggetti dislessici incapacità di predire uno stimolo.

    Timing anticipation in adults and children with Developmental Dyslexia: evidence of an inefficient mechanism è il titolo dello studio condotto dalla dottoressa Elena Pagliarini dell’Università di Padova in collaborazione con i professori Maria Teresa Guasti e Natale Stucchi dell’Università Milano-Bicocca.

    «Il nostro studio era volto a testare l’abilità di sfruttare questo tipo di struttura per anticipare in adulti e bambini con dislessia e come questa fosse correlata alle abilità di lettura – spiega la dott.ssa Elena Pagliarini, autrice dello studio e docente al Dipartimento di Studi Letterari e Linguistici -. Per quanto riguarda la lettura, l’abilità anticipatoria è fondamentale, in quanto un lettore efficiente e veloce è in grado di fissare almeno dieci lettere più in avanti rispetto alla parola che sta leggendo e quindi di anticipare la parola successiva.»

    I risultati del test svolto su diciassette adulti e diciotto bambini con dislessia hanno portato gli studiosi a «constare come sia i bambini sia gli adulti affetti da dislessia siano poco capaci di sfruttare le regolarità temporali per predire uno stimolo – continua la dott.ssa Pagliarini -. La teoria fonologica infatti postula che i soggetti con dislessia non sarebbero in grado di processare toni presentati in rapidissima successione, ma nel nostro caso i soggetti con dislessia mostrano difficoltà nonostante i suoni non siano così rapidi (80 bpm), suggerendo quindi che la frequenza non è la causa del problema.
    La nostra proposta permetterebbe quindi di dar conto sia dei problemi di lettura sia tutta quella serie molto variegata di problemi motori o di problemi riguardanti gli aspetti sintattici della frase esperiti dai dislessici.»

    Fonti: Le Scienze; Scientific Reports

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